Riforma emergenza-urgenza necessaria: Governo e Ministero attivino un percorso che parte dal bisogno di salute del cittadino
La Società Scientifica degli Anestesisti Rianimatori, Intensivisti, Terapisti del dolore e Medici dell’Area Critica (SIAARTI) ha deciso di non sottoscrivere il Manifesto di Firenze perché il documento si approccia alla riforma del sistema di emergenza-urgenza con una visuale prevalentemente incentrata sulle professioni sanitarie coinvolte. È evidente e quantomeno necessaria una riforma che veda le diverse aree medico specialistiche e le professioni (infermieri-autisti soccorritori) esserne protagoniste. Condividiamo la necessità di una revisione dei modelli organizzativi e ruoli delle diverse figure specialistiche che ne hanno pieno titolo a partecipare, ma non possiamo condividere, come Società Scientifica, che con la modalità con la quale si è pensato a Firenze si possa giungere a una vera Riforma.
L’emergenza-urgenza extra ospedaliera vede i medici specialisti anestesisti rianimatori svolgere oggi un ruolo, dettato dalla Buona pratica, determinante nell’elisoccorso, nel Soccorso medico avanzato e nelle centrali operative . Vede i medici specialisti formati con 11 anni di studi e di specializzazione garantire sul Territorio la qualità di una percentuale di interventi che varia dal 3% al 7 % di tutte "le chiamate al sistema 118", che poi rappresentano il 90 % delle chiamate d’emergenza codificata tale, contribuendo a pieno titolo in un sistema integrato dove, come nelle terapie intensive, un ruolo importante è svolto dagli infermieri formati nel campo e dove come sempre l’unico obiettivo deve essere salvaguardare la vita e la salute del cittadino/paziente.
Crediamo fortemente che perseguire la buona pratica clinica sia necessario anche e soprattutto nel settore dell’emergenza sanitaria e nell’interesse della salute pubblica e da qui bisognerebbe partire per proporre una Riforma del sistema, dal Cittadino e dalla Buona Clinica, e non, invece, dal cercare di affermare la propria disciplina o quella delle altre Professioni indipendentemente dai modelli organizzativi che sarebbero "clinicamente" più efficaci. Il Ministero della salute riconosce le Società Scientifiche anche per questa loro funzione e le posizioni espresse nel Manifesto di Firenze rischiano di trasformare una Società Scientifica in un’associazione di tutela professionale, che perderebbe ogni credibilità sotto il profilo tecnico-scientifico tradendo la funzione di consulenza tecnica proprio col Ministero e le Istituzioni che alla tutela della salute pubblica sono preposte.
Per questa ragione quindi pur condividendo lo spirito dell’iniziativa SIAARTI non ha ritenuto di sottoscrivere il Manifesto di Firenze. Infatti, dal confronto tra organizzazioni sindacali, associazioni tecnico scientifiche e qualche società scientifica è emerso solo in parte che le istanze tecnico-professionali debbano essere secondarie rispetto a quelle tecnico-scientifiche e di buona pratica clinica e nel documento esitato si registra una prevalente affermazione di istanze professionali che non sono il giusto viatico a una buona Riforma.
Mantenendoci sempre aperti a un confronto con tutte le associazioni di professionisti, la SIAARTI rivolge un appello alle istituzioni, in particolare al ministero della Salute, affinché si adoperi alla costituzione di un Tavolo Tecnico che metta al centro i bisogni di salute dei cittadini nell’emergenza extraospedaliera/territoriale, che non si trascuri lo stretto rapporto con l’Emergenza intraospedaliera e le aree Critiche e che ogni progetto di riforma tenga conto di sviluppare modelli organizzativi delle professioni coinvolte solo un momento dopo aver accertato la qualità dell’offerta e dei percorsi sanitari che si propongono.
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